Giornata dei diritti delle donne
19 giugno, giovedì

Origine della festività
Il 19 giugno 1915, dopo anni di attivismo e mobilitazione da parte dei movimenti femminili, le donne islandesi ottennero il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni parlamentari. Tuttavia, inizialmente il diritto era riservato solo alle donne sopra i 40 anni. Questa restrizione fu eliminata nel 1920, estendendo il diritto di voto a tutte le donne adulte.
Significato culturale e sociale
La giornata è considerata un simbolo della lunga lotta per l’uguaglianza di genere in Islanda. È un’occasione per:
- Celebrare i progressi compiuti in materia di diritti delle donne
- Ricordare le pioniere del movimento femminista islandese
- Riflettere sulle sfide ancora presenti nella società in termini di parità di genere
Eventi e celebrazioni
Durante questa giornata, in tutto il paese si tengono eventi pubblici e iniziative culturali, tra cui:
- Discorsi pubblici da parte di attivisti, politici e accademici
- Mostre e presentazioni storiche sul movimento femminista islandese
- Attività educative nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni
- Manifestazioni e marce per i diritti delle donne
Un paese all’avanguardia
L’Islanda è spesso considerata uno dei paesi più avanzati al mondo in termini di parità di genere. La Giornata dei diritti delle donne del 19 giugno è un esempio di come la società islandese continui a valorizzare e promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne. La data è anche strettamente legata alla figura di Vigdís Finnbogadóttir, eletta nel 1980 come prima donna presidente democraticamente eletta al mondo, un evento che ha rafforzato ulteriormente il ruolo delle donne nella vita pubblica islandese.